di Miriam Iacovantuono

Nel cuore del Molise, immerso nella provincia di Isernia c’è un paese di poco più di 1800 abitanti, Fornelli che, già classificato come uno dei Borghi più belli d’Italia, passa alla storia per una sentenza storica. Il Tribunale di Isernia ha condannato la Germania a un risarcimento di oltre 10 milioni di euro per danni non patrimoniali agli eredi delle vittime dell’eccidio e al comune di Fornelli insignito della Medaglia di Bronzo al Valore Militare.
Il 4 ottobre del 1943 i nazisti uccisero, condannandoli all’impiccagione, il podestà Giuseppe Laurelli e altri cinque fornellesi, Celestino Lancellotta, Domenico Lancellotta, Michele Petrarca, Giuseppe Castaldi e Vincenzo Castaldi. La rappresaglia fu innescata dalla morte di un soldato tedesco a causa di una bomba, fatta esplodere in paese, per difendersi dalle razzie dei nazisti nelle case.
Il processo, iniziato nel 2015, si chiude con una sentenza del giudice Fabio Papa che in 45 pagine ripercorre anche i momenti terribili della strage, quando i corpi delle vittime furono lasciati sulla forca fino al 19 ottobre, straziati dagli animali, mentre i tedeschi festeggiavano con un grammofono.
Tra i più di 30 eredi delle vittime ci sono anche due eredi diretti, i figli di Domenico Lancellotta e Michele Petrarca. Una sentenza che viene definita dal sindaco Giovanni Tedeschi storica.

Abbiamo creduto fermamente nel corso degli anni che Fornelli avesse diritto a un risarcimento, in primis morale e, successivamente, economico da parte della Germania, in ragione di questo terribile eccidio avvenuto nel 1943. Per tutti quanti noi, per la Comunità fornellese che rappresento in qualità di Sindaco, questa sentenza di un lungo iter legale ha visto i nostri sforzi essere premiati. Siamo orgogliosi di poter affermare che la memoria dei nostri concittadini è stata finalmente onorata. Una sentenza che, giunta alle porte del Natale di un anno abbastanza difficile per tutti noi, rappresenta una rivincita morale capace di riaccendere gli animi dell’intera comunità, che si è stretta intorno ai familiari delle vittime per fornire loro la propria vicinanza” .

E per questa sentenza e per il risarcimento che è anche morale e non solo economico il primo cittadino vuole ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa azione legale.

“In primis, l’avvocato Olievieri che ha seguito con professionalità e impegno smisurato l’intera vicenda. Ringraziamenti doverosi anche agli ex Assessori e consiglieri della precedente consiliatura che hanno creduto fortemente nella causa e l’hanno resa possibile, all’attuale amministrazione per aver mantenuto alta l’attenzione e per non aver mollato la presa. Sono stati anni difficili, ma ce l’abbiamo fatta. E questa è la vittoria più grande”

E così fatti che sembra di dover leggere solo nei libri di storia vengono, anche se a distanza di anni, toccati con mano. Avvenimenti che trasmettono il dolore e la sofferenza di chi ha subito una vera e propria tortura. Un dolore che è rimasto nel tempo nella popolazione molisana e in particolare nell’intera comunità di Fornelli che ha accolto con gioia, ma anche con un po’ di sorpresa la sentenza.

“Il Covid-19 ha rallentato i tempi, generando delle lungaggini, ma eravamo fiduciosi sull’esito positivo della sentenza. Sono stati molti i messaggi di commozione e di congratulazioni delle persone che hanno voluto scriverci sui canali social o in privato. E’ stato davvero toccante, soprattutto, ricevere il plauso dei familiari delle vittime a cui siamo oltremodo grati per aver creduto nella bontà di questa azione. Sebbene questa sentenza non riporterà in vita i nostri concittadini, ci auguriamo che possa risollevare gli animi dei familiari e dar loro finalmente pace e giustizia”.

Il risarcimento economico per gli eredi delle vittime e per il Comune ammonta a 10 milioni di euro e ora c’è un’ulteriore fase per il recupero delle somme, che prevede una serie di atti consequenziali volti all’incasso della cifra. Il sindaco è fiducioso nel poter ricevere il risarcimento.

“Tale somma servirà a dare nuovo impulso all’implementazione del Museo dell’eccidio che stiamo portando avanti, e, oltretutto, sarà destinata alla riqualificazione dell’intera area coinvolta nell’eccidio del ’43. Stiamo già lavorando alla realizzazione di un progetto di recupero di tutta l’area. Il risarcimento appartiene al popolo di Fornelli e al popolo di Fornelli sarà restituito”.

In questo modo si potranno ultimare i lavori del primo Museo Regionale dell’Eccidio dei Martiri del 4 Ottobre 1943.

“Un Museo che abbiamo voluto non solo in memoria dei nostri Martiri, ma anche come riconoscimento della storia del nostro borgo che vogliamo trasmettere agli studenti e ai turisti che ogni anno vengono a esplorare il nostro territorio. Questa sentenza avvalora e concretizza l’azione dell’Amministrazione e l’offerta turistica a cui stiamo lavorando”.

E così un episodio storico e drammatico che va ricordato con rispetto e riconoscenza nei confronti delle vittime, può essere visto come un punto di partenza o se vogliamo anche come una continuazione di un percorso formativo legato alla storia del nostro territorio. La storia è maestra di vita ed è la storia che ha aiutato negli anni le diverse generazione a formarsi anche in virtù di quello che è successo. Ma si può affermare che un episodio storico può incrementare sul territorio anche un altro discorso che è sicuramente quello di valorizzazione e promozione. Un incremento dell’offerta turistica che non solo va a valorizzare il territorio e in questo caso il Comune di Fornelli, ma tiene alta la memoria di chi quel giorno del 1943 e di chi è stato ucciso senza pietà e poi deriso.

La storia di Fornelli è un esempio e potrebbe essere da stimolo per altri territori per riportare alla luce episodi anche secondari e poco conosciuti, ridare valore a quei fatti e ricostruire un percorso storico che diventi un’occasione importante per promuovere, sotto tanti punti di vista, la nostra regione.