di Antonio Di Monaco

Con i cambiamenti climatici in atto che portano spesso precipitazioni di forte intensità, controllare il livello dei fiumi per prevenire le piene diventa un accorgimento imprescindibile. Non così o, almeno non del tutto, lo è per il fiume Volturno la cui vasca di laminazione è stata realizzata negli anni ’80 ed è situata nel comune di Colli a Volturno, in località Ripaspaccata, con una capacità di ben 4 milioni di metri cubi. Ma resta ancora da completare la vasca di espansione sul fiume Cavaliere in località Fossatella (Macchia di Isernia).

E si arriva così al 2009 con la Giunta regionale, guidata da Michele Iorio, che annuncia il completamento dei lavori. Ma non va esattamente così. Negli anni seguenti, le piogge cadono copiose, come nell’ottobre 2015, causando danni anche nel beneventano (con il fiume Volturno che contribuisce ad ingrossare ulteriormente il Calore) e a Capua anche per il mancato completamento della vasca di laminazione a Macchia d’Isernia con i lavori fermi da almeno tre anni per i quali sono stati spesi 25 milioni di euro di fondi del ministero delle Infrastrutture, ma ne servono altrettanti affinché entri in azione.

L’ente appaltante, ossia il Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro, il 31 ottobre 2015 dichiara, infatti, di aver già speso per l’opera oltre 20 milioni di euro: dai dati del Simoi (Sistema Informativo Monitoraggio Opere Incompiute) si legge di 47.520.280,14 euro previsti, più altri 8 milioni e 559mila per il completamento delle opere – definite di interesse nazionale – realizzate per il 39,69% del totale. (continua)