Dopo sei anni, il Tribunale di Larino scrive la parola fine sulla causa civile promossa da Vittorino Facciolla, ai tempi Assessore Regionale e oggi segretario regionale del PD, contro Giovanna Ruggiero, giornalista del giornale free press la Gazzetta del Molise.

L’accusa era di diffamazione a mezzo stampa, con una richiesta risarcitoria di 200mila euro nei confronti della giornalista per un articolo che riportava la cronaca della querelle scoppiata a San Martino in Pensilis tra l’ex sindaco Facciolla e il gruppo di minoranza San Martino Libera, movimento civico che nel frattempo nel 2018 ha vinto le elezioni proprio contro la lista dell’ex Vicepresidente della giunta Frattura.

Il Tribunale di Larino ha rigettato la richiesta risarcitoria ritenendola infondata e riconoscendo l’esercizio del diritto di cronaca e di critica politica, valutando integrati i canoni giurisprudenziali di veridicità, pertinenza e continenza dell’esposizione, condannando Facciolla al pagamento delle spese legali di 10mila euro in favore della giornalista, difesa dall’Avv. Massimo Romano, con la collaborazione dell’avv. Luca Di Carlo.

Una vicenda processuale complessissima con risvolti anche a livello penale. Lo stesso Facciolla aveva infatti denunciato non solo la Ruggiero, sempre per diffamazione, ma anche un testimone – del processo civile – per presunta falsa testimonianza.

Denunce entrambe infondate e respinte in tronco dal Tribunale Penale di Larino: la giornalista fu archiviata dal GIP (dott.ssa D’Agnone) all’esito della camera di consiglio per l’opposizione di Facciolla alla richiesta di archiviazione formulata dal PM dopo l’annullamento da parte della Cassazione del precedente esito; mentre il teste fu assolto dal GUP con il rito abbreviato (dott.ssa Vecchi), entrambi difesi sempre dall’Avv. Massimo Romano.