di E. S.

Celebre l’affermazione datata 17 febbraio 1991 di Giulio Andreotti: “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”. L’ex Presidente del Consiglio rispose così a Ciriaco De Mita che aveva detto “è meglio andare alle elezioni anticipate”.

Cosa attende l’Italia dopo la crisi paventata da Renzi e le dimissioni delle ministre renziane Bellanova e Bonetti? Questa sera la resa dei conti finale, al Consiglio dei ministri convocato dal presidente del Consiglio Conte per approvare in fretta il Recovery plan. Italia viva aveva chiesto di poter visionare in anticipo il documento di 170 pagine che verrà discusso nelle prossime ore, inviato ieri sera a tutti i ministri.

“Abbiamo consegnato al presidente Giuseppe Conte la nuova bozza del Recovery Plan. In oltre 170 pagine sono esposte le strategie, i progetti, le risorse per far ripartire l’Italia. Ora nel governo, in Parlamento e nel Paese si apre la fase di analisi, miglioramento, decisione”, ha scritto ieri su Twitter il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

Anche la Bellanova ha confermato di aver ricevuto il documento, ma sembrerebbe non corrispondere alle esigenze della Ministra. Duro l’affondo della Bellanova in cui dichiara a Radio 1 che “Conte non può trattare il Parlamento e persino il Consiglio dei ministri come un parco buoi. Passiamo per piantagrane. Per disturbatori. Ma, solo per stare alla mia personale esperienza di governo, se non avessi piantato delle grane non so se la filiera agroalimentare avrebbe retto in pieno lockdown”.

Quello che destabilizza in realtà nelle previsioni di Palazzo è soprattutto il Movimento 5 stelle che potrebbe minare la soluzione conta. In una girandola di riunioni e parole quello che si preannuncia stasera in Cdm è la resa dei conti o l’ennesimo tirare a campare?