di Antonio Di Monaco

Non c’è pace per la sanità molisana che vive sul triangolo di “tensione” a suon di lettere infuocate tra il commissario Giustini, il presidente della Regione, Toma, e il commissario all’emergenza Covid, Arcuri. Dopo l’ultimatum del presidente commissariato al commissario (sic!) per invitarlo ad informare la presidenza della Regione di ogni sua iniziativa che ricadesse nell’ambito delle misure di Protezione Civile per l’emergenza Covid, un’altra lettera arriva da Roma. Il commissario Arcuri rimarca a chiare lettere a Toma e allo stesso Giustini che l’ospedale di Larino, scartato in un primo momento, non può tornare in gioco per il Covid perché costerebbe troppo e l’appalto per l’ex hospice del Cardarelli è già stato programmato.

Il delegato nazionale all’emergenza Covid prova a spegnere sul nascere le polemiche relative alla carenza di posti letto in terapia intensiva, lamentata da Giustini: “Nessun timore – rassicura -, entro poco tempo verranno attivati altri complessivi 26 posti letto tra Cardarelli, Veneziale e San Timoteo”, esattamente come aveva promesso qualche mese fa, ma evidentemente qualcosa è andato storto. Come per la mancata realizzazione dell’ospedale Covid al Vietri di Larino con buona pace dei 118 sindaci favorevoli e del Consiglio regionale che lo scorso giugno votò una mozione a favore e soprattutto della stragrande maggioranza dei cittadini molisani.

Intanto, l’Asrem è ancora alle prese con il boccone amaro da mandar giù per i medici che non rispondono ai bandi di ricerca. Nelle scorse, il direttore generale, Oreste Florenzano, ha preso atto con una delibera che l’avviso, per soli titoli, pubblicato dall’azienda sanitaria il 12 novembre scorso per 10 posti a tempo determinato nei pronto soccorso, è andato deserto. Non è la prima volta che le richieste di disponibilità rivolte ai camici bianchi cadono nel vuoto. Tra i casi più recenti quello per l’assunzione a tempo determinato di due medici per la disciplina di malattie infettive. Invece, dal concorso per 5 anestesisti bandito il 24 aprile 2020 sono state, finalmente, formalizzate tre assunzioni: una a tempo indeterminato per uno specializzando che nel frattempo ha conseguito la specializzazione e due a tempo determinato per altrettanti specializzandi della Vanvitelli. Ma i numeri della carenza di medici, di anestesisti in particolare, sono ben più grandi considerando lo stress cui è sottoposto l’ospedale Cardarelli di Campobasso.

La buona notizia però non basta ai dirigenti medici dei sindacati Aaori Emac, Anaao Assomed e Cimo che hanno proclamato lo stato di agitazione. In cima all’elenco dei problemi, “una inveterata e diffusa carenza di personale e nello specifico di dirigenti medici e sanitari, ulteriormente aggravatasi con il verificarsi dell’emergenza pandemica e che può influire negativamente sulla sicurezza e qualità dell’assistenza e delle cure». Seguono altre doglianze molto più prosaiche, tipo la mancata attribuzione di tutti gli incarichi previsti dall’atto aziendale e la mancata erogazione del residuo del fondo di posizione e di risultato. Finora – concludono i segretari di Aaroi, Anaao e Cimo – non sono state attuate forme di protesta, tra cui lo sciopero, per senso di responsabilità e in considerazione dello stato emergenziale. Forme di protesta che però d’ora in poi, in assenza di tempestive ed efficaci azioni da parte della Regione Molise e dell’Asrem atte alla risoluzione di quanto rappresentato, non escludono”.