di Miriam Iacovantuono

Era lo scorso agosto quando i consiglieri di minoranza, Matteo Fallica e Giuliana Ferrara, del Comune di Petacciato avevano acceso un faro sulla questione che riguarda le piattaforme petrolifere ENI ed EDISON.

Ricostruendo gli eventi va ricordato che il comune di Petacciato ha fatto un accertamento dei tributi locali alle piattaforme ENI ed EDISON che svolgono le loro attività sul territorio del Comune costiero e ingiungono alla somma di ben circa 50milioni di euro.

Cosa accaduto?

In sede di giudizio, la Commissione Tributaria provinciale di Campobasso stabilisce che una parte della cifra va in prescrizione, mentre il resto deve essere data al Comune e nel caso specifico la cifra ammonta a un risarcimento di circa 23milioni di euro.

Da qui sorgono una serie di problematiche. Il Comune di Petacciato affida la vicenda a un avvocato di Vasto già noto all’Amministrazione. Una questione questa che è stata oggetto di un’interrogazione in Senato a firma di 12 senatori tra cui Fabrizio Ortis come primo firmatario. Nel caso specifico i senatori pentastellati evidenziavano, tra gli altri aspetti opachi, che il riconoscimento del 30% del ricavato riconosciuto al legale fosse una cifra abnorme.

Successivamente ENI ed EDISON fanno appello alla sentenza e, dalla delibera di giunta n° 74 pubblicata il 27 agosto, si evince che le piattaforme hanno fatto una proposta transattiva chiedendo di chiudere il tutto a un importo onnicomprensivo, per il comune di Petacciato, di “soli” 5.972.916,37 euro.

Intervenendo sulla questione, lo stesso consigliere comunale di opposizione Fallica aveva evidenziando che c’era il rischio di un danno erariale e di procedere ad esigere l’importo riconosciuto per intero dalla sentenza. Ma, a distanza di quasi 5 mesi, nessun passo indietro è stato fatto e con delibera di giunta del 13 gennaio 2021 il Comune di Petacciato accetta la transazione e, così come si legge nella delibera, l’ente riceverà da ENI e EDISON 5.718.000 euro oltre a 254.916,37 di interessi per un totale complessivo di euro 5.972.916,37.

Prima ancora, sulla transazione della somma, il sindaco Roberto Di Pardo, aveva chiesto parere preventivo alla Corte dei Conti che, con pronuncia depositata lo scorso dicembre ha dichiarato “il quesito è oggettivamente inammissibile”.

“A fronte dei 23 milioni che spettano al Comune – ha commentato Fallica – non possiamo accettare tale cifra. Sono ben 17 milioni in meno!! Da 23 a meno di 6 milioni. Sono soldi dei cittadini. La questione è sotto la nostra attenzione e come minoranza attiveremo tutti i canali istituzionali e tutte le autorità competenti per difendere l’intesse pubblico. Molte situazioni in capo alla vicenda non ci convincono. Su tutti la somma esorbitante che il Comune di Petacciato ha concesso all’avvocato che lo ha rappresentato nel procedimento e nella transazione: un milione e trecentomila euro, oltre IVA e Cap. Un compenso che va ben oltre il 20% dell’intera somma. Una montagna di soldi. Secondo noi e secondo molti esperti da noi ascoltati, un compenso fuori dal normale. È certo: la storia non finisce qui”.