“25 gennaio 2021… un carico di giallo”, lo scrive la madre di Giulio Regeni, Paola Deffendi. Oggi ricorre il quinto anniversario dalla scomparsa del giovane ricercatore friulano al Cairo. Il giallo è il colore di Amnesty International e della battaglia che la famiglia Regeni, insieme a tanti italiani e amministrazioni, sta portando avanti per chiedere verità e giustizia per la morte di Giulio.

In occasione della ricorrenza l’organizzazione “Giulio siamo noi” invita gli utenti social a postare una foto, una immagine o un video, scrivendo su un supporto giallo “una frase che chieda verità e giustizia per Giulio, il richiamo dell’ambasciatore e stop accordi con chi tortura”.

Anche l’Università di Cambridge ha diffuso un messaggio sulla libertà. In una nota si ricorda che “Giulio Regeni veniva sequestrato, torturato e brutalmente ucciso al Cairo mentre faceva ricerca sul campo per il dottorato che avrebbe conseguito presso l’Università di Cambridge. La morte di Giulio è stata una tragedia. Un colpo terribile per i suoi familiari e i suoi amici. Un evento orribile per i suoi colleghi universitari a Cambridge, al Cairo, e per l’intera comunità accademica globale”.