di Antonio Di Monaco

Con lo spettro del voto anticipato che si materializza sempre di più, il centrodestra getta la maschera con il suo leader, Matteo Salvini che, interpellato sull’argomento a Non è l’Arena su La7, risponde: “Berlusconi candidato a presidente della Repubblica? Se mi chiede il mio parere personale, le dico di sì: secondo me può ambire al Quirinale”. Il leader della Lega avrebbe potuto trincerarsi dietro a un “no comment”, evitare di rispondere per rispetto istituzionale, visto che alla scadenza del mandato di Sergio Mattarella mancano ancora 12 mesi. E invece no: Salvini ha candidato l’ex cavaliere al Quirinale con un anno d’anticipo.

A parte le inchieste su Dell’Utri, storico braccio destro di Berlusconi e cofondatore di Forza Italia, condannato in via definitiva a sette anni per concorso esterno a Cosa nostra, rilasciato l’anno scorso dopo averne scontati cinque e mezzo tra carcere e domiciliari, il leader di Fi risulta personalmente indagato dalla procura di Firenze per le stragi del 1993 di Milano, Roma e Firenze. L’indagine – di cui non si ha fino ad oggi alcuna notizia di archiviazione – era stata confermata nel novembre del 2019 dallo stesso Berlusconi. I legali dell’ex premier hanno prodotto i documenti che dimostrano come il loro cliente fosse ancora sotto inchiesta per reati gravissimi da parte della procura competente per le “stragi continentali” commesse da Cosa nostra. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado del processo Trattativa, l’ex senatore di Forza Italia viene definito “intermediario dell’imprenditore Silvio Berlusconi nel frattempo sceso in campo in vista delle politiche del 1994” che aveva provocato il rafforzamento del “proposito criminoso dei vertici mafiosi di proseguire con la strategia ricattatoria iniziata da Riina nel 1992”. Secondo i giudici di Palermo, dunque, è in questo clima che viene fondata la Seconda Repubblica. La sentenza, va ricordato, è solo di primo grado.

Dopo il 1994 Berlusconi tornò a guidare il Consiglio dei ministri anche tra il 2001 e il 2006 e tra il 2008 e il 2011. Poi nel 2013 fu “espulso” dal Senato, dichiarato decaduto dopo essere stato condannato in via definitiva per frode fiscale a 4 anni. Tra tutte le inchieste giudiziarie che lo hanno coinvolto quella è l’unica sentenza passata in giudicato. Fino a oggi, visto che l’ex Cavaliere è ancora imputato nel processo Ruby/ter: è accusato di corruzione in atti giudiziari per aver pagato alcuni testimoni delle cosiddette “cene eleganti” di Arcore. Nel caso in cui il sogno del centrodestra dovesse realizzarsi, si tratterebbe del primo capo di Stato eletto mentre è sotto processo, con una condanna passata in giudicato. Per la vicenda della frode fiscale, l’ex cavaliere ha ottenuto la riabilitazione nel 2018 dopo l’affidamento ai servizi sociali e l’anno dopo è stato eletto all’Europarlamento. E dire che l’1 agosto del 2013, il giorno in cui la Cassazione mise il bollo sulla condanna, Salvini scrisse sui social: “Berlusconi CONDANNATO a 4 anni. Adesso sono curioso di sentire come faranno i Kompagni del PD, sia in Parlamento che su Facebook, a giustificare il fatto che sono al Governo con un Condannato“. Il maiuscolo appartiene al leader della Lega. Lo stesso che oggi lo considera arruolabile per il Quirinale.