di Antonio Di Monaco

La sanità pubblica molisana, agonizzante da tempo, è precipitata in coma irreversibile con l’emergenza sanitaria legata alla pandemia. Se ad esempio, un paziente non affetto da Covid ha necessità di essere ricoverato in terapia intensiva al Cardarelli, il principale ospedale della regione, può essere solo stabilizzato per poi essere trasportato a Termoli o a Isernia, perché la terapia intensiva della struttura campobassana è composta attualmente da “due moduli” da 6 postazioni ed è utilizzata solo per i pazienti Covid. E nel tavolo tecnico di lunedì scorso si è consumata un’altra puntata dello scontro aperto tra commissario, direttore Asrem e presidente di Regione in uno stucchevole scaricabarili.

La scena si è ripetuta ieri nella seduta del Consiglio regionale con il capogruppo del M5S, Andrea Greco, che si è collegato in videoconferenza dall’ospedale Caracciolo di Agnone evidenziando che dal 1° febbraio prossimo l’Asrem non garantirà più il trasporto dei pazienti dializzati dalle case di riposo al nosocomio. “Florenzano – ha ricordato Greco – mi ha risposto che si tratta di una prestazione non ricompresa nei livelli essenziali di assistenza e che l’Asrem è tenuta a garantire solo il rimborso. Ho fatto notare al direttore che il trasporto dei dializzati è nei Lea dal lontano 2001 e che, per una terapia salvavita, il trasporto è parte della terapia stessa, quindi l’azienda ha il dovere di garantire il trasporto ai nostri dializzati. Per questo procederò con una immediata diffida ad Asrem – ha annunciato Greco – affinché non ci sia la sospensione del servizio anche per un’ora soltanto. Ma non è tutto. Florenzano ha anche detto che Agnone è l’unico centro in cui Asrem si fa ancora carico di questo servizio e io gli ho risposto che proprio per questo siamo un modello da seguire e non da eliminare, perché servirsi di soggetti terzi non fa altro che far lievitare i costi per la pubblica amministrazione. Alla fine, lui, il commissario Giustini e Toma mi hanno garantito che sul tema c’è massima attenzione e troveranno una soluzione, ma io non mi fido – ha concluso Greco – di chi sta dimostrando ogni giorno di non saper gestire né l’ordinario né l’emergenza in cui siamo tutti”.

Successivamente, l’esponente M5S si è spostato al Centro Unico di Prenotazione di Isernia in cui, nei giorni scorsi, si sono evidenziati notevoli disagi per il malfunzionamento della piattaforma, e poi al Vietri di Larino, “una struttura di 10mila metri quadri, moderna e fino a pochi anni fa funzionale al 100%. Senza dubbio a livello strutturale – ha sottolineato Greco – il miglior ospedale del Molise”.

Si è poi tornati a parlare dei concorsi per coprire i 13 posti da primario, figure dirigenziali indispensabili per la gestione dei reparti oltre ad altri posti vacanti in altrettanti settori coperti talvolta con figure “facenti funzione”. Inoltre, il commissario ad acta, Giustini, ha più volte chiesto cooperazione al tavolo tecnico e ha ripetuto che il progetto sul Vietri di Larino è ancora valido, ma da Asrem e presidente di Regione è arrivato solo l’ennesimo rimpallo di responsabilità così come sul fatto che lo stesso Vietri e il S.S. Rosario non siano utilizzati nemmeno per i servizi territoriali come si dovrebbe. I cittadini ringraziano.