L’Italia è il primo Paese dell’Unione Europea a rifiutare l’export delle dosi di vaccino prodotto e sviluppato da AstraZeneca. Secondo quanto filtra da Bruxelles, venerdì le autorità italiane hanno notificato alla Commissione Europea la decisione di bloccare l’esportazione di una partita di vaccini in Australia, senza ricevere obiezioni.

Il motivo, si legge in articolo pubblicato dal quotidiano “La Repubblica” sarebbe legato all’inadempienza contrattuale da parte di AstraZeneca circa la quantità delle dosi promesse e i tempi della consegna delle stesse. Lo stop riguarda circa 250 mila dosi di vaccino destinate proprio alla sanità australiana. La decisione è legittima ai sensi del meccanismo di controllo dell’export, promosso dalla Commissione Europea lo scorso 30 gennaio. Ma si tratta della prima volta che viene attivato da uno Stato membro.

I fatti. La competente autorità italiana, emerge da Bruxelles, ha ricevuto una richiesta di autorizzazione all’esportazione di vaccini anti Covid-19 da parte di AstraZeneca. La richiesta è stata formulata ai sensi del “Regolamento di esecuzione Ue 2021/111” della Commissione Europea , “che subordina l’esportazione di taluni prodotti alla presentazione di un’autorizzazione di esportazione”. Secondo quanto previsto dallo stesso Regolamento, sottolineano le autorità, l’Italia ha quindi inviato la proposta di non autorizzazione formulata a livello nazionale alla Commissione europea che ha l’ultima parola, dal momento che, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 5, lo Stato membro è tenuto a decidere in merito alla richiesta di autorizzazione “conformemente al parere della Commissione”. La proposta dell’Italia ha incontrato i favori della Commissione Europea, che monitora il quadro aggiornato  delle richieste di esportazioni di vaccini anti Covid-19 e dei corrispondenti impegni delle case farmaceutiche. In conseguenza a ciò, il ministero degli Esteri ha emanato formalmente il provvedimento di diniego all’esportazione.