Dopo Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Canada e Nuova Zelanda, la Spagna approva l’eutanasia, con una legge che ha ricevuto in Parlamento il consenso di 202 deputati; 141 i contrari, 2 le astensioni. L’interruzione volontaria della vita entrerà in vigore fra tre mesi e potrà essere richiesta da chi soffre di un’infermità grave e incurabile o una malattia grave, cronica e invalidante. La norma spagnola regola sia l’eutanasia sia il suicidio assistito e prevede un particolare iter prima del cosiddetto distacco della spina.

“Oggi siamo un Paese più umano, più giusto e più libero”, ha scritto su Twitter il Primo Ministro, Pedro Sánchez. “La legge sull’eutanasia, ampiamente richiesta dalla società, è diventata realtà. Grazie a tutte le persone che hanno lottato instancabilmente per far sì che il diritto a morire dignitosamente venisse riconosciuto in Spagna”.

Una notizia che non ha lasciato indifferenza in Molise.

“Come si ha il diritto a vivere una vita degna, si debba avere anche il diritto a morire in maniera degna”, così ha dichiarato l’avvocato Matteo Fallica da sempre impegnato nella difesa dei diritti civili.

“È tempo che l’Italia approvi in maniera coraggiosa una legge che affronti con serietà il tema del fine vita, precisando con chiarezza, come ha fatto la Spagna, i limiti e le condizioni dell’esercizio di questo diritto. Il Parlamento non può rinviare ancora. L’Italia deve iniziare a vivere in maniera completa la sua laicità, scrostando una volta per tutte le ingerenze della Chiesa inteso come esercizio di potere temporale. L’eutanasia non è una legge di morte, ma è un riconoscimento di vita e di libertà”.