“Germania e Spagna hanno deciso uso sopra i 60 anni e la Francia sopra i 55 anni di età. La posizione di fatto decisa dal ministro Speranza dopo un confronto è stato quello di raccomandare uso preferenziale nei soggetti oltre 60 anni di età. Al momento non ci sono elementi per non considerare la somministrazione di AstraZeneca in chi ha ricevuto la prima dose di questo vaccino”. Lo ha dichiarato il  presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, durante conferenza stampa del ministero della Salute sulle valutazioni dell’Ema in relazione al vaccino anti Covid-19 Vaxzevria di AstraZeneca.

“La decisione è stata presa in via precauzionale, ma il vaccino è utilizzabile in tutte le fasce di popolazione”, ha precisato il direttore dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Nicola Magrini. “Non abbiamo elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose”, ha sottolineato Locatelli.

“Ema e Aifa hanno valutato nuovi dati sullo sviluppo di fenomeno trombotici: la valutazione fatta dal comitato Ema è che il nesso di causalità è stato dichiarato come plausibile e il meccanismo che sottende a queste complicanze non è chiarito ma ipotesi fanno pensare all’attivazione di autoimmunità – ha spiegato Locatelli -. Gli eventi trombotici sono stati superiori all’atteso sotto i 60 anni e la maggior parte si sono osservati in donne sotto i 60 anni ma l’Ema ha detto che non ci sono fattori di rischio identificati, e la maggior parte entro 14 giorni dal vaccino e solo dopo la prima somministrazione”.