Un atto concreto quello portato avanti dal Consiglio comunale di Capracotta che ha approvato un ordine del giorno per chiedere alla Regione Molise e al Governo nazionale di potenziare la medicina territoriale. “Si tratta – spiega il sindaco Candido Paglione – di un documento elaborato per provare a immaginare la sanità del futuro in una logica di piena e duratura esigibilità del diritto alla salute per tutti i cittadini, proprio secondo quanto previsto dall’art. 32 della nostra Costituzione”.

L’emergenza sanitari legata al Covid infatti ha mostrato la difficile situazione dovuta ai tagli alla sanità pubblica e che hanno impoverito le politiche di promozione della salute. “Oggi serve una sanità che rimetta al centro la salute prima della malattia, che si ponga l’obiettivo di rilanciare la medicina territoriale e di riorganizzare il sistema ospedaliero con risorse aggiuntive almeno pari al 2% del PIL nazionale per avvicinarci alla media degli altri Paesi europei”.

Per questo è necessario un cambio di passo individuando nuovi modelli organizzativi, proprio per la medicina territoriale e di prossimità del dopo Covid. “Abbiamo proposto – spiega Paglione – una Casa della Salute ogni 15/20.000 abitanti e l’approccio One Health al nuovo modello organizzativo. Con la medicina territoriale dovrà poi essere ridefinita anche la capillarità della presenza del Dipartimento di Prevenzione, nelle sue articolazioni medica e veterinaria, e la riorganizzazione del sistema ospedaliero pubblico. Lo stesso sarà composto dall’Ospedale Cardarelli di Campobasso, dal Veneziale di Isernia, dal S.Timoteo di Termoli e dal Caracciolo di Agnone, individuato come Ospedale di Area Disagiata. Le strutture convenzionate andranno ricondotte nella logica del nuovo impianto organizzativo, tenendo ben presente la centralità del servizio sanitario pubblico”. Una nuova strada per rifondare i servizi sanitari e per assicurare il diritto alla salute a tutti i cittadini.