Il progetto APRI(Accogliere, Proteggere, Promuovere, Integrare) è un’iniziativa nazionale di Caritas Italiana, finalizzata a creare migliori condizioni di integrazione per i migranti, presenti sul territorio nazionale rafforzando il loro percorso di autonomia, attraverso la sensibilizzazione delle comunità. Ad aderire al progetto anche la Caritas diocesana Termoli-Larino che fin a ora ha attivato quattro accoglienze di cui tre famiglie in appartamento autonomo e un ragazzo singolo, ospite in famiglia.

Nonostante l’emergenza Covid-19 abbia aumentato la paura dell’altro e la tentazione del “si salvi chi può” sia davvero forte, la Caritas del basso Molise è riuscita a incontrare e a confrontarsi con famiglie che hanno intuito la ricchezza della diversità e hanno investito sull’apertura e la condivisione, anche del proprio tetto, come antidoto al virus della paura, che imbruttisce le persone. Le famiglie che hanno deciso di aderire al progetto sono accompagnate in questo percorso da altre famiglie tutor che hanno deciso di mettersi in gioco, spinti dal desiderio di voler dare, ma soprattutto porsi in una condizione di scambio reciproco. Una scelta in controtendenza, soprattutto in un periodo in cui troppo spesso si vede l’altro, il diverso come un nemico o come chi vuole togliere il benessere. Ma questo progetto e la prima accoglienza che è stata attivata dalla Caritas di Termoli-Larino, mostrano che il bene vince sempre.

I protagonisti sono Valeria, Roberto e i loro bambini che hanno aperto le porte della loro casa a Ismael, un ragazzo maliano di 22 anni. Per Valeria e Roberto “la condivisone è una ricchezza. Condividere la nostra vita è stato un dono per tutti, una crescita esponenziale in materia di umanità, comprensione ed affetto”. Ismael ha apprezzato molto la volontà di questa famiglia di aprirgli la loro casa. “Giorno dopo giorno avete imparato a conoscermi ed insieme abbiamo condiviso momenti che porterò sempre con me”. Ismael è diventato parte di questa famiglia.