di Miriam Iacovantuono

C’è un Molise, quello delle aree interne, che soffre di una malinconia dovuta alle partenze e agli addii. Come nell’immagine di un film le luci delle case si spengono una dopo l’altra. Ne rimane accesa solo qualcuna a significare che c’è ancora chi resiste e ha deciso di restare. Sono coloro che tengono le redini di quel luogo che in fondo al baule conservano la storia, l’elemento giusto per ripartire. Il rapporto umano diventa l’elemento fondamentale per una rinascita del territorio. Creare così un fil rouge per tessere e cucire un progetto dell’abitare per arginare lo spopolamento e portare a una valorizzazione di quel posto. Troppo spesso negli anni, ci si è chiesto quale sarebbe stata la soluzione per coltivare quelle relazioni umane esterne da cui creare un punto di forza per queste zone. Lo scopo, riprendendo il significato che davano i greci al termine fare, è creare qualcosa dove c’è il nulla. Quel nulla che qui si è creato negli anni o che rischia di generarsi con il tempo se non si inverte la rotta. Piccole cose che diventano grandi. Piantare un seme che diventa un albero. Abituare le persone a un cambiamento che può essere attrattivo ed edificante. Progetti, idee, che devono essere calati sul territorio senza stravolgere la vita di chi vi abita per non incorrere in effetti collaterali tali da sortire una chiusura, un muro difficile da scardinare. Il punto di partenza deve essere un elemento intorno al quale disegnare, costruire e sviluppare un progetto per farlo durare nel tempo con effetti positivi sul territorio e la popolazione. È opportuno lavorare per rafforzare quello che già c’è e creare qualcosa in più a sostegno. Una sinergia.

OFF Stories (r)Esistere nasce da questa consapevolezza e desiderio. Le aree interne possono avere una marcia in più, in questo caos in cui si è immersi e in preda alla non equità relazionale ed economica. Sono diversi gli studi sulla materia e facendo sintesi è chiaro che non si può fermare il progresso, sarebbe paradossale, ma si può decidere la direzione rispetto al presente e futuro. Un borgo non può risolvere problematiche mondiali, ma ha la possibilità di stimolare e avviare nuovi processi economici, sociali e culturali con i propri cittadini. In Italia esistono realtà volte a perseguire quello che è un vero e proprio modello di rigenerazione. E in Molise?

OFF intende soffermarsi su Macchiagodena. Una realtà che ha messo in moto diverse iniziative per arginare il fenomeno dello spopolamento. E come? Puntando sul turismo. Non quello dei grandi numeri. Il sindaco Felice Ciccone spiega che ne è nato un turismo culturale.

“Nel 2016 abbiamo aderito ai Borghi della Lettura e successivamente abbiamo voluto che la sede nazionale del network fosse nel castello di Macchiagodena. Abbiamo allestito una vera e propria biblioteca all’aperto, la piazzetta della lettura e abbiamo continuato a lavorare sul libro. Quest’anno, che è l’anno di Dante, la piazzetta è stata arricchita con delle panchine per ricordare i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Abbiamo collaborato a organizzare il progetto La Divina Commedia in 100 Borghi che parte da Macchiagodena e si allarga in 100 borghi d’Italia che hanno aderito a questa iniziativa, toccando anche borghi importanti come Amatrice, Arquata del Tronto, Scampia – che hanno una storia, una tradizione, una cultura e che sono il simbolo della rinascita, del viaggio del riscatto”.

A questi se n’è unito un altro, il Progetto ‘Genius Loci – Portami un libro e ti regalo l’anima’ che il Comune di Macchiagodena ha sviluppato in collaborazione con il network Borghi della Lettura, con il patrocinio della Regione Molise – Assessorato alla Cultura e al Turismo e dell’ Abi – Associazione Borghi Autentici d’Italia. Il libro diventa il principale protagonista, il filo conduttore di tutta l’esperienza turistica e culturale che il visitatore si appresta a vivere.

“Abbiamo provato a stimolare le persone proponendo di visitare il nostro borgo donando una vacanza gratuita a chi sceglie di venire a Macchiagodena semplicemente portando con sé un libro con una dedica. Tutte le emozioni raccontate dai visitatori confluiranno in un libro di ricordi vissuti qui e quindi scritto da chi è venuto a Macchaigodena”.

Il Comune di Macchiagodena, infatti, regala – dal 21 giugno 2021 al 12 dicembre 2021 – cento pernottamenti gratuiti per due persone per quattro giorni dal lunedì al giovedì, oppure per tre giorni venerdì, sabato, domenica, in strutture ricettive del paese a chi, residente fuori dal Molise, ne faccia richiesta.

“Abbiamo fatto una scheda di adesione, chiedendo al visitatore quando viene qui cosa vuole vedere, cosa vuole visitare, ma anche cosa vuole comprare (prodotti tipici, formaggi, tartufo, insaccati, frutta secca). Dovrebbe esserci una buona ricaduta sul paese e anche sul territorio molisano, perché abbiamo chiesto anche cosa vogliono visitare al di fuori dal borgo”.

Una iniziativa che promuove gli elementi che caratterizzano il territorio e non solo di Macchiagodena, ma dell’intero Molise. E c’è poi un elemento in più. Chi arriva può decidere di comprare casa o scegliere Macchiagodena come residenza per un ampio periodo dell’anno.

“Durante la permanenza dei turisti valuteremo se è concreta la possibilità di farli innamorare del Molise e quindi utilizzare la cultura e il libro come arma di resistenza e di resilienza”.

Il turista quindi diventa cittadino “provvisorio” della comunità e ne partecipa attivamente alla vita quotidiana, diventandone parte integrante venendo così coinvolto nelle iniziative culturali e sociali che la neo Pro Loco promuove. La presidente Elisa Ruscitto ha spiegato che l’obiettivo è quello di creare eventi di promozione turistica, ma allo stesso tempo rivitalizzare le tradizioni e dare particolare importanza al sociale.

“È necessario dare un’attenzione ai temi sociali e abbiamo iniziato a farlo con l’inaugurazione della panchina arcobaleno contro l’omofobia. La volontà è poi quella di andare oltre. Non sembrano prettamente attinenti al nostro obiettivo istituzionale, ma non possiamo prescindere dal non toccare questi temi perché pensiamo che ce ne sia bisogno”.

E la volontà della Pro Loco, che va di pari passo con i progetti del Comune, è quella di creare un’attenzione particolare su determinate tematiche. Macchiagodena non risolverà i problemi del mondo, ma può adoperarsi per garantire benessere ai propri cittadini. Un progetto che, come detto, porta con sé una inversione di tendenza per un territorio a misura di umanità.

Il Molise così, partendo da Macchiagodena, può diventare un laboratorio per il cambiamento del vivere, progettare e costruire le aree interne. E quale posto migliore per riappropriarsi del contatto umano, quello che oltre una certa distanza diventa indifferenza, per disegnare una via di senso nelle esistenze dei suoi abitanti? Riaffermare così la necessità e percorrere una nuova consapevolezza dove la vita politica, nel suo più alto significato, aggrega tutte quelle forze vitali che operano nei territori rispettando princìpi di sostenibilità economica, ambientale e sociale, nata dalla concertazione con tutti gli attori coinvolti. Un modus operandi che potrebbe scardinare a poco a poco lo spopolamento e ridare dignità a territori dimenticati.