Sei allergico alle punture di api e vespe e rischi uno choc anafilattico? Per comprare i vaccini salvavita devi pagare tu: il conto è di quasi 250 euro per un trattamento che va ripetuto nel corso dell’anno. E 250 euro non sono pochi e c’è chi, senza più un lavoro, ha dovuto interrompere le cure.
“Sono un soggetto allergico alle punture di Imenotteri (api, vespe, calabroni) e, per quanti si trovano nella mia condizione, la somministrazione del vaccino può rappresentare la differenza tra la vita e la morte”. Così, all’ANSA, un cittadino di Campobasso che denuncia la difficile condizione di assistito dal Servizio sanitario regionale (Ssr), ma con ‘limitazioni’ rispetto a quelli di altre regioni. Le sentenze della Corte di Cassazione dicono che “tutti i farmaci indispensabili e insostituibili, tra i quali anche i vaccini antiallergici per i trattamenti di gravi condizioni o sindromi che esigono terapie di lunga durata, sono a carico del Servizio sanitario nazionale”.
Ma dal 2021 all’ASReM invece è a pagamento obbligando i pazienti a comprare i trattamenti di tasca propria.
“Il costo del vaccino – dice all’ANSA – è di 280 euro mentre quello della prima visita, per la diagnosi, nel 2021 è restato a carico del Servizio sanitario regionale. Inoltre, per sottoporsi all’inoculazione bisogna recarsi in Centri specializzati fuori regione e restarci fino a tre giorni, il tempo necessario per monitorare eventuali reazioni avverse, aggiungendo i costi del viaggio e soggiorno. In Molise – conclude – bisogna pagare per ottenere la somministrazione del vaccino mentre in altre regioni il costo è a totale carico del Sistema sanitario locale. Sarebbe opportuno che chi di competenza rivalutasse le decisioni assunte e apportasse le necessarie modifiche”.