di Miriam Iacovantuono

Il futuro dell’Italia, ma anche di una regione come il Molise si può intravedere anche in quelle zone più marginali, nei piccoli comuni e in quelle aree da dove troppo spesso si parte con un biglietto di sola andata. E’ necessaria quindi una misura difensiva che dovrebbe essere messa in atto non solo dalle comunità locali, ma anche dalla politica.

Su questo fronte si pone l’impegno che la Consigliera regionale del Partito Democratico, Micaela Fanelli porta avanti da diverso tempo e che le è stato riconosciuto dalla nomina di responsabile nazionale del PD per i Piccoli comuni e finanza locale, incarico che le è stato assegnato dal Segretario nazionale del PD Enrico Letta, nell’ambito delle funzioni organizzative e di settore.
Un incarico che rende più attivo un percorso, quello della Consigliera Fanelli, che viene da lontano.

“Ho sempre combattuto per le aree interne, per i piccoli comuni, per gli aspetti di finanza collegati alle difficoltà di garantire i servizi nei piccoli comuni. Sono state battaglie che nella mia vita ho avuto con i cappelli istituzionali, due volte sindaco, consigliere, assessore comunale, ma anche con i ruoli che in veste politica ho attivato”.

Una delega che viene vista come una opportunità per dare al tema dei piccoli comuni una valenza nell’agenda politica nazionale che molto spesso dimentica.

“Molto spesso non abbiamo la forza, non abbiamo i numeri per mettere in cima all’agenda politica tutte le necessità delle aree interne dei piccoli comuni. Le economie di scala, la velocità, le aree più ricche spesso sono quelle più attenzionate. Questo è sbagliato sia dal punto di vista dell’equità, sia dal punto di vista politico, perchè genera disaffezione in particolare ai partiti come il nostro (Partito Democratico ndr) che mettono al centro l’uguaglianza sostanziale, la necessità di tutelare i diritti degli ultimi. Diventa quindi importante far percepire questo impegno, farlo sentire concretamente sui territori perchè si arresti l’oda antieuropeista, l’onda sovranista che soprattutto nella aree interne ha preso piede come dimostrano i flussi elettorali. Molto spesso il voto in favore del PD si è concentrato in aree più ricche perchè si fa leva su alcune proposte che oggi sono spesso più appannaggio di determinati territori. Per questo è importante che la politica affermi i temi del diritto alla salute, alla viabilità, alle scuole, alla formazione, a maggiori ore di formazione, allo sviluppo locale, al lavoro anche verso i territori dei piccoli comuni e delle aree interne”.

Micaela Fanelli Sindaco, Consigliere provinciale e ora Consigliere regionale ha portato avanti un impegno in questo senso e con azioni che vanno verso una riqualificazione, una rinascita del territorio con l’obiettivo di arginare il fenomeno dello spopolamento. L’incarico che le è stato affidato dal Segretario nazionale del PD, Enrico Letta, si unisce a un lavoro che è già nell’agenda politica della esponetene Dem, non solo per il territorio nazionale, ma anche per il Molise.

“Per me significa anche riuscire a riportare la sensibilità dei territori e dei piccoli comuni del Molise a livello nazionale. Le esigenze molto spesso si sovrappongono dal Piemonte alla Sicilia. Non a caso la SNAI di Fabrizio Barca è una Strategia Nazionale, così come è nazionale la legge sui piccoli comuni voluta dall’ANCI e anche gli strumenti di pianificazione e i bandi. Ma anche la regolamentazione, l’ordinamento dipendente dal Ministero dell’Interno è uguale per tutto il territorio nazionale come spesso le norme covid e l’emergenza ha riguardato tutto il territorio. E’ ovvio che avvertire qui in Molise dei bisogni e avere la lettura di soluzioni a livello molisano significa riuscire a dare un suggerimento e dare proposte anche per quello che riguarda lo scenario nazionale nel quale anche ho svolto delle attività”.

E allora secondo Micaela Fanelli è importante inserire le dinamiche dei territori minori nei processi di trasformazione e il riferimento è alla rivoluzione ambientale, a quella tecnologica, quella della globalizzazione, quella demografica.

“Ci sono quattro rivoluzioni enormi e il tema è come le aree interne sappiano ottimizzare i vantaggi e ridurre gli svantaggi”.

Il fulcro di tutto questo si può trovare nel PNRR, ma anche nell’inversione del paradigma per cui le persone si muovono verso i servizi e invece i servizi e il lavoro si possono muovere adesso verso i luoghi. Ed è un po’ quello che è venuto fuori dall’emergenza sanitaria in cui si è capito ancora di più l’importanza della telemedicina, della teleassistenza, dello smartworking.
Concentrando poi il discorso sul tema dello spopolamento, può incidere per esempio la rivoluzione demografica.

“Lo spopolamento si blocca per esempio anche con politiche in favore delle donne, gli asili nido, l’assistenza domiciliare, l’occupazione femminile può aiutare i processi per bloccare lo spopolamento e riprendere la demografia nei luoghi. Sono tutte tematiche che hanno un focus, una declinazione particolare per le aree interne. Il mio compito è cercare di promuovere fra i parlamentari, tra la comunità del PD, fra il mondo che programma e pianifica legislazione e prospettive, le proposte che si adattano meglio ai nostri luoghi. Per questo la delega nazionale verrà esercitata con un grande lavoro di squadra con il resto della squadra del PD a livello nazionale e mi auguro con tutti i territori”.

L’emergenza sanitaria, in merito al tema dei piccoli comuni e delle aree interne ha fatto emergere ulteriori criticità legate in particolar modo al diritto alla salute, per cui è necessaria una azione politica mirata e continuativa. Un tema che rientra bene in quella che è la Strategia Nazionale delle Aree Interne.

“Oggi vedo il PNRR come una potenzialità enorme, perchè la sanità territoriale è uno degli aspetti più attenzionati. La sanità pubblica e la sanità territoriale laddove presente con qualità hanno tamponato meglio la pandemia e quindi se non si vogliono ripetere gli errori del passato devono essere due condizioni da sviluppare su tutti i territori, soprattutto su quelli di aree interne insieme alle innovazioni tecnologiche e alla digitalizzazione. Ci sono alcuni interventi sulla parte di aree interne previste dal PNRR che prevede circa 800 milioni per le aree interne, le farmacie di comunità e il potenziamento delle reti assistenziali, ma molto altro andrà fatto”.

Micaela Fanelli dunque si pone a fianco dei piccoli comuni che hanno dinanzi una grande sfida e che ogni giorno si trovano a dove affrontare diverse criticità e che per essere arginate devono tornare al centro dell’agenda politica che deve mettere sul percorso degli amministrazioni e comunità locali le giuste soluzioni.