di Greta Rodan 

Tra le cose che proprio non puoi comprare, che nessun chirurgo può imprimere su un volto, c’è la capacità di “sedurre”. Senza che il termine prenda una connotazione sentimentale o erotica ma con la sua natura di “Condurre a sé”, avvicinare l’essere umano che hai di fronte e farlo entrare nel tuo spazio aereo.

E così, in una sera di inizio estate, mi ritrovo a guardare un cortometraggio molto bello, dal titolo che fa pensare a De André, “Non al denaro, né al vento, né al sole” e che mi manda Manfredi Saavedra, un produttore e attore di origine larinese ma romano di nascita e con discendenze boliviane, che vive ad Atene e che è tornato in questi giorni in Molise per girare un documentario, la sua prima regia.

Negli anni Manfredi ha lavorato con registi importanti, è stato coproduttore del documentario “Piazza Vittorio” di Abel Ferrara (con cui ha lavorato anche come attore), che nel cast ha William Defoe e Matteo Garrone e che è stato presentato fuori concorso al Festival di Venezia nel 2017. Vanta la fondazione e co_fondazione di due case di produzione, la Frentana Cinematogrica e la Moliwood Films srl (un lavoro di quest’ultima è stato selezionato per partecipare al prossimo, imminente, Festival di Cannes).

Il cortometraggio “Non al denaro, né al vento, né al sole” è stato la prima produzione di Manfredi, nel 2011, per la quale ha scritto anche la sceneggiatura. Una bella storia, girata bene dal regista Marco Calvise, che emoziona e con una ottima interpretazione di Massimo Ghini e di tutto il cast. Il corto ha ottenuto numerosi premi. È invece del 2019 la coproduzione di “LUCANIA terra sangue e magia”, diretto da Gigi Roccati, inserito da Coming Soon tra i dieci film più belli di quell’anno.

E della biografia di Manfredi potrei scrivere ancora ma mi serve in queste righe solo per far sapere a voi che quest’uomo, che tanto vuol bene alla nostra (e anche sua) terra e che tanto ha fatto nella sua carriera finora, ha uno charme che risiede nella disinvoltura con cui te lo descrive, come fosse una cosa come un’altra, senza fronzoli e con una deliziosa preziosissima umiltà. Il documentario che sta realizzando racconta due terre distanti, il Molise e Atene, tra le quali Manfredi ha trovato dei punti di somiglianza; la parte di riprese in Grecia è quella “del viaggio che non ho fatto, girata lì immaginando di stare qui; nella Atene antica ho ritrovato tanto di quello che c’è in Molise, negli affreschi, nella Acropoli, nelle colonne. Il Molise voglio raccontarlo come se lo stessi raccontando ai miei figli. Voglio raccontarlo senza cadere nei cliché, facili, nei campanilismi non sempre utili”. Con quanto entusiasmo e quanta passione mi fa entrare nel suo progetto, nella sua quasi ultimazione, e mi nasce la voglia di vederlo realizzato al più presto, per poterlo guardare.

Che cos’è la seduzione? Condurre a sé, far entrare qualcuno nel tuo spazio aereo. E sono certa che la “love letter” che Manfredi Saavedra sta scrivendo per noi saprà sedurci. Non la favola del Molise ma la verità. Niente al mondo è più seduttivo della verità. Nemmeno un’ottima bugia.

 

*Manfredi è dell’Ariete, con l’ascendente e Venere in Ariete. Segno di una personalità dai tratti forti e naturalmente incline alla creatività e alla organizzazione puntuale. La Luna in Scorpione è indice invece di grande generosità, di attenzione per gli altri. Di sensibilità.