di E.S.

Saranno due le giornate di open day dedicate alle vaccinazioni e saranno sabato 12 e domenica 13 giugno con le prenotazioni che saranno aperte oggi. Sarà somministrato il vaccino Pfeizer e saranno circa 5mila le dosi a disposizione.

Gli aderenti in piattaforma di Bojano, Campochiaro, Colle d’Anchise, San Massimo, San Polo Matese, Spinete, fino alla concorrenza dei 2800 vaccini, verranno convocati su Bojano in tre siti diversi (poliambulatorio, Palazzo Colagrosso, tenda Protezione civile). Nello specifico, sono previste 1400 somministrazioni sabato e 1400 domenica. Gli aderenti in piattaforma di Campomarino, fino alla concorrenza dei 1000 vaccini, verranno convocati su Termoli, al Palairino. Saranno somministrate 500 dosi sabato e 500 domenica.

Gli aderenti in piattaforma di Castel San Vincenzo, Colli a Volturno, Scapoli, Rocchetta, Cerro a Volturno, Pizzone, Montaquila, Fornelli, fino alla concorrenza dei 1000 vaccini, verranno convocati su Cerro al Volturno, presso il nuovo Istituto scolastico “Dante Alighieri”. Anche in questo caso saranno somministrate 500 dosi sabato e 500 domenica. Il sistema consentirà la prenotazione di tutti coloro che fino a venerdì avranno aderito in piattaforma. Le convocazioni, mediante l’invio degli sms con sede e orario, sono previste venerdì 11. I centri vaccinali di Palairino di Termoli, Selvapiana di Campobasso, Casa della salute di Venafro, Auditorium di Isernia non vaccineranno nei predetti giorni di sabato e domenica. Gli altri Centri continuano secondo la solita programmazione settimanale.

Una nuova accelerata se pur in contrapposizione a quanto dichiarato dall’Ordine dei Medici di medicina generale. Infatti l’invito alle Regione è quello di puntare sulla qualità della vaccinazione e non sulla quantità.

Questo significa garantire tutte le valutazioni connesse al rischio-beneficio e che possa farlo a partire da tutte le caratteristiche specifiche del paziente. E a quel punto, avendolo disponibile, proporgli il miglior vaccino per la sua condizione. E i fatti accaduti nella giornata di ieri confermano che la cautela e la qualità sarebbero da privilegiare. Un cittadino di Campobasso, ha dichiarato a OFF, che dopo due ore di attesa non ha potuto effettuare il vaccino di Pfeizer perché “la forma di allergia richiede una inoculazione in ambiente protetto”. Una conferma questa che la prevenzione e tutela del paziente è primario.

Il Comitato tecnico scientifico nazionale (Cts) invece, secondo quanto si apprende, dovrebbe esprimersi in merito all’utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca per i giovani dai 18 anni in su. Al momento, alcune Regioni hanno cancellato gli open day con il vaccino AstraZeneca aperti anche ai ragazzi, a seguito di casi di trombosi rare verificatisi in alcune giovani donne. Le nuove valutazioni potrebbero portare a dei limiti di non fattibilità sotto i 30 o i 40 anni, come ha anche spiegato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, “mentre una revisione non la farei sopra i 50 anni, perché il rapporto tra rischi e benefici è indubbiamente, anche con la circolazione attuale, a favore del beneficio”. Anche se in Italia il vaccino di AstraZeneca è “già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età”, come ha ricordato il coordinatore del Cts Franco Locatelli, molte regioni si sono mosse in ordine sparso.