Il disegno di legge Zan, 8 mesi dopo il voto alla Camera, approda al Senato, e l’esame del testo proseguirà a Palazzo Madama, senza alcuno stop o ritorno del provvedimento in commissione Giustizia. Lo ha stabilito la capigruppo del Senato “dopo una lunga mediazione” e dopo che la seduta era stata sospesa per permettere la riunione, chiesta anche dal presidente della commissione Giustizia del Senato e relatore del ddl Zan, il leghista Andrea Ostellari. E sul rischio che l’esame del merito del disegno di legge slitti a settembre, il capogruppo del M5s al Senato, Ettore Licheri ha detto: “Stiamo provando a scongiurarlo, proprio per questo stiamo stringendo i tempi”.

Ieri il Senato ha esaminato le questioni pregiudiziali, poi oggi si procederà con l’esame della richiesta di sospensiva e, infine, inizierà la vera e propria discussione generale. Il termine per gli emendamenti è stato fissato per martedì 20 luglio: le proposte di modifica al ddl Zan vanno presentate entro le ore 12. Il calendario è stato approvato all’unanimità, hanno fatto sapere le presidenti Malpezzi e De Petris al termine della riunione. Non è più un’ipotesi quindi il possibile rinvio della discussione e il ritorno alla casella precedente, cioè alla commissione Giustizia. Contro l’ipotesi del rinvio si erano scagliati Pd, Leu e Movimento 5 stelle. “Assolutamente no”, aveva detto la senatrice pentastellata Alessandra Maiorino: “Sarebbe ridicolo dopo tutta la fatica fatta per portare in Aula il disegno di legge”. E, in effetti, solo una settimana fa la proposta di calendarizzazione in Aula, indipendentemente dai lavori fatti finora dalla commissione, era stata messa ai voti ed era passata a maggioranza.

Forte dei suoi 17 voti, Italia viva parla di un’intesa “ancora possibile”. Lo ha detto chiaramente Matteo Renzi, evidenziando gli aspetti da “correggere: con un accordo su gender e scuole, la legge Zan viene approvata”, assicura l’ex premier. Matteo Salvini per l’occasione ha interrotto il suo tour al Sud per essere a Palazzo Madama: “C’è questo ddl da bloccare o quanto meno da cambiare in Parlamento”. E ha aggiunto: sul Ddl Zan “Letta vuole veramente sbatterci la faccia e mi spiace perché le persone che dice di voler tutelare sono da lui usate per fare una battaglia politica. Difendere vittime di abusi, violenze, offese è sacrosanto, ma lasciamo fuori i bambini e le educazioni dei bambini da questa battaglia politica”.