Sulla riapertura degli istituti scolastici per l’anno 2021/2022 si lavora notte e giorno per essere in presenza. Restano da vaccinare oltre 221mila componenti del personale scolastico in Italia che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino anti-Covid, pari al 15,15% del totale, secondo il report settimanale del Commissariato all’emergenza pubblicato lo scorso 16 luglio. In Cdm si discuterà sull’obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti. Anche riguardo alle cattedre e alle supplenze “si è molto avanti” secondo le parole del ministro Bianchi. I posti vacanti, da quanto afferma il ministro, sono stati coperti “con concorsi straordinari, con la chiamata dei concorsi pregressi, con gli interventi previsti per immettere nel concorso dell’anno prossimo tutti i posti vacanti disponibili”.

Il ministero dell’Economia il 16 luglio ha autorizzato l’assunzione di 112.473 docenti per l’anno scolastico 2021/2022, ma resta ancora da capire quante cattedre verranno effettivamente coperte. Il 17 luglio è stata inoltre approvata in Conferenza Unificata l’intesa relativa al Piano di azione nazionale pluriennale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni per il quinquennio 2021-2025.

Dopo l’aumento di 60 milioni di euro all’anno stabilito dalla Legge di bilancio, per il quinquennio 2021-2025 vengono destinate al Sistema integrato 0-6 risorse pari a 309 milioni di euro annui. Le risorse saranno usate, tra le altre destinazioni, per nuove costruzioni, ristrutturazioni, restauri, riqualificazione funzionale ed estetica, messa in sicurezza, risparmio energetico e fruibilità degli edifici per i servizi educativi del Sistema 0-6 anni. Se da più parti, come per esempio dal segretario Pd Enrico Letta e dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, arriva l’appello a impegnarsi per riaprire le classi in presenza, il ministro Bianchi punta anche a una riforma a 360 gradi del sistema scuola. Per Bianchi la dad ha solo esasperato delle problematiche esistenti e, rimuovendola, non si eliminano i problemi: “Dobbiamo essere in presenza, ma con una partecipazione diversa: partecipazione a quel processo di cambiamento della didattica”.

Altra richiesta è il green pass per il personale scolastico, in particolare per quello che serve i pasti alle mense. Novità rispetto all’anno scorso, in mensa non sarà più necessario servire il cibo monodose, ma si potrà usufruire del pasto in modo tradizionale mentre le mascherine in classe si dovranno portare se non è possibile mantenere il distanziamento da seduti.