Appuntamenti in oltre 70 piazze per gli attivisti e simpatizzanti dei Fridays for Future. Gli scioperi – fanno sapere gli organizzatori- si svolgeranno “nel mezzo delle crisi sanitaria, socio-politica ed economica in cui ci troviamo, ma continueremo sempre “a parlare dell’importanza di lottare per ogni frazione di grado e di affrontare l’ingiustizia climatica in cui viviamo”.

I manifestanti chiedono che siano rispettati gli Accordi di Parigi per restare entro un rialzo massimo di 1.5 gradi, evitando le conseguenze più gravi della crisi climatica. Dai calcoli dell’Ipcc, all’attuale tasso di emissioni, la quantità di CO2 (il nostro carbon budget) che possiamo ancora emettere per avere 2 possibilità su 3 di non superare quella soglia si esaurirà tra circa sette anni. È quindi l’ultima chiamata per azzerare le nostre emissioni entro questo lasso di tempo”. Il movimento, poi, “sta mettendo un’enfasi speciale sulle diseguaglianze e le ingiustizie tra i Paesi e anche all’interno degli Stati stessi. Le vittorie storiche dell’azione collettiva hanno dimostrato la necessità per i giovani di restare uniti nella lotta per la giustizia sociale e tra le generazioni”.

Oltre allo sciopero generale del 24, dal 28 al 30 settembre, in concomitanza con lo Youth4Climate, è in programma l’Eco social forum. Una sorta di summit indipendente, che si svolgerà in spazi diffusi per tutta la città, per discutere una transizione ecologica alternativa a quella disegnata dai governi. E altri due appuntamenti, lo Student strike e la Global march for climate justice sono in programma rispettivamente per l’1 e il 2 ottobre a Milano.