Il governo ha scelto di portare a 72 ore di validità i tamponi molecolari, maggiormente al riparo dal rischio di falsi negativi, 48 per gli antigenici. Il test salivare rapido, altro strumento di individuazione del virus, non è stato ammesso affatto ai fini del certificato di negatività.

L’obiettivo rimane quello di garantire massima sicurezza – bloccando eventuali picchi di contagi – e dare un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale, che dovrebbe essere ormai al suo rush finale, nonostante le proteste dei cd. “no green pass” e “no vax”.

Per ottenere il Green pass, di conseguenza, le regole rimangono al momento le stesse, ovvero: aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni; aver completato il ciclo vaccinale; aver fatto la dose aggiuntiva al primo ciclo di vaccinazione;
essere risultati negativi a un tampone molecolare nelle ultime 72 ore o antigenico rapido nelle 48 ore precedenti; essere guariti da COVID-19 nei sei mesi precedenti.