Per domani è atteso un consiglio dei ministri che si occuperà di Manovra, anche per definire il Documento programmatico di bilancio da inviare a Bruxelles. Sul tavolo del governo sono tanti i temi su cui si tratta e che dividono i partiti tra i quali la revisione del reddito di cittadinanza, riforma degli ammortizzatori sociali e fisco col taglio del cuneo fiscale.
Sul reddito di cittadinanza, uno dei nodi è il meccanismo per la ricerca del lavoro, cioè come fare in modo che la misura impegni tutti i destinatari a trovare un impiego. Il gruppo di esperti guidato dalla sociologa Chiara Saraceno consegnerà il suo rapporto a fine mese. Fra i suggerimenti, ci sarebbe quello per una revisione dei requisiti (come le competenze o la distanza da casa) che determinano la congruità dell’offerta di lavoro a chi percepisce il reddito, in modo da arginare la possibilità di rifiutarla. E poi altre indicazioni: potenziare i progetti utili alla collettività che il Comune di residenza “offre” a chi percepisce il reddito ed eliminare gli scogli che adesso si trovano di fronte alle famiglie numerose e con minori che intendono accedere al sussidio.
Sull’investimento in Manovra ci sono solo i 200 milioni inseriti nel decreto fisco per arrivare fino al 31 dicembre. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sta progettando una riforma degli ammortizzatori sociali, con una serie di interventi, come l’estensione delle protezioni ai lavoratori autonomi, in modo da superare o estendere il concetto della Cig. Per la riforma degli ammortizzatori sociali con le ipotesi di Orlando servirebbero però circa 8 miliardi. Ma per il momento a disposizione ce ne sarebbero più o meno la metà.
Il governo sta anche lavorando per definire le sorti di Quota 100, in scadenza a fine anno. Una delle ipotesi è quella di sostituirla con l’Ape contributiva. In pratica, come proposto del presidente dell’Inps Pasquale Tridico, le persone di 63 o 64 anni potrebbero accedere alla quota contributiva maturata alla data della richiesta, per poi avere la pensione completa al raggiungimento dell’età di anzianità.