È disponibile in Italia il primo anticorpo monoclonale, denominato “ibalizumab”, a lunga azione contro l’Hiv, il virus dell’immunodeficienza umana, causa principale dell’Aids, la sindrome da immunodeficienza acquisita. La novità è stata comunicata nel corso del Congresso ICAR (Italian Conference on Aids and Antiviral Research”, in corso a Riccione e organizzato sotto l’egida della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) e di tutte le maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica.

Una svolta importante in quanto si verrebbe a bloccare l’infezione da parte dell’Hiv-1 dei linfociti T CD4+, andando ad agire con le fasi successive al legame, processo necessario per l’arrivo delle particelle del virus dell’Hiv-1 all’interno delle cellule cellule ospiti. Così facendo, viene bloccata la trasmissione virale che si verifica attraverso la fusione cellula-cellula.

Come spiegano gli esperti del polo ospedaliero “Humanitas”, l’azione principale del virus dell’Hiv è quella di “ridurre le difese immunitarie dell’organismo”. Il virus, infatti, ha la tendenza a distruggere le cellule CD4 che svolgono un’importante azione di difesa nei confronti di altre infezioni. Ad oggi, non esistono cure o vaccini per l’eradicazione dell’infezione che si trasmette, in qualsiasi stadio della malattia, “tramite rapporti sessuali non protetti, contatto con sangue, trasmissione verticale tra madre e bambino durante la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno”. Ora, con la disponibilità anche in Italia dell’anticorpo monoclonale “ibalizumab”, si potranno aprire nuove speranze nell’ambito del trattamento della malattia.