Dopo il venerdì, giorno ‘classico’ delle manifestazioni del movimento Fridays for Future, anche sabato si marcia in tutto il mondo contro il cambiamento climatico, mentre a Glasgow continua la Cop26. La riunione convocata dall’Onu in Scozia non convince gli ambientalisti. “Un fallimento”, lo ha definito la leader degli attivisti Greta Thunberg, invitando coetanei e non a scioperare ancora per il bene del pianeta. Molte le città coinvolte. Da Sydney, Parigi, Londra, Dublino, Stoccolma Nairobi, Città del Messico e decine di altre città di tutti i continenti: oltre 200 appuntamenti secondo quanto comunica la Cop26 Coalition, che mette insieme gli organizzatori dei diversi Paesi.
L’obiettivo è ottenere “giustizia climatica” e misure immediate soprattutto a favore delle comunità che già risentono del riscaldamento globale, e soprattutto nei Paesi più poveri. L’OMS aveva avvisato: se non si inizia da subito ad adottare comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente, nell’arco di vent’anni il pianeta giungerà al “punto di non ritorno” e le catastrofi ambientali provocate da inquinamento e surriscaldamento globale renderanno la terra un luogo inabitabile. Questo significa che si hanno solo vent’anni a disposizione per fare del proprio meglio e invertire la rotta.