Il Decreto Rilancio aveva stanziato 3 milioni di euro per il 2020 per favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia ed emancipazione delle donne vittime di violenza che si trovano in situazione di povertà. Dopo più di un anno, l’Inps ha emanato la circolare contenente le modalità per richiedere questo contributo.

Chi ne ha diritto? Il Reddito di Libertà è destinato alle donne vittime di violenza con o senza figli minori che sono seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali per percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Il contributo è destinato alle donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure in possesso di regolare permesso di soggiorno se extracomunitarie. Allo stesso modo ne hanno diritto le straniere con lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria.

Il contributo – Il Reddito di Libertà è un contributo di massimo 400 euro mensili che viene erogato in un’unica soluzione per massimo 12 mesi. Le modalità di calcolo dell’importo erogato e la durata del trattamento non sono ancora state chiarite, si presuppone che siano a cura dell’Inps in sede di verifica della situazione personale di chi presenta da domanda. Questo contributo non è tassato ed è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come il Reddito di cittadinanza, il Rem, la NASpI, la cassa integrazione guadagni, l’assegno al nucleo famigliare.

Come si richiede –  La domanda deve esser presentata dall’interessata entro il 31 dicembre 2021 (anche tramite una persona delegata) al Comune di residenza, che la invia tramite il portale dell’Inps.

Il modulo

Modello domanda Reddito di liberta