Il Super Green pass obbligatorio per andare a lavorare: sembra essere questa l’intenzione del governo Draghi, che nel Consiglio dei ministri convocato per domani mercoledì 5 gennaio dovrebbe ulteriormente stringere le maglie per contrastare l’impennata di casi di coronavirus.
La decisione del governo, discussa già nelle scorse settimane, sembra essere arrivata dopo aver scartato – almeno per adesso – l’ipotesi dell’obbligo vaccinale e dopo aver vinto la resistenza delle forze politiche più scettiche verso nuove restrizioni. A supporto del Super Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori si è espresso il Comitato tecnico scientifico: “Restano sei milioni di adulti non vaccinati, tutte persone che rischiano l’ospedalizzazione e fanno cambiare colore alle regioni”, ha spiegato l’epidemiologo Donato Greco.
L’altro tema sul tavolo del governo è quello del rientro in classe: l’esecutivo per adesso sembra intenzionato a non prorogare la data prevista. Ieri però il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha proposto di rinviare di “20-30 giorni” il ritorno tra i banchi per “raffreddare il picco di contagio” e per “sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”. Ma il governo sembra voler tirare dritto sul tema con le date previste. Resta da sciogliere il nodo della didattica a distanza in caso di studenti positivi. Allo studio c’è la proposta, in caso di due postivi nella stessa classe, di autosorveglianza di 5 giorni per i ragazzi vaccinati e la quarantena di 10 giorni con didattica a distanza per chi invece non lo è. Idea che però non piace ai sindacati e a parte delle forze politiche. Le Regioni sono al lavoro per una nuova proposta da avanzare al governo: l’intenzione è quella di eliminare la distinzione tra vaccinati e non, nel caso di più contagi in una classe.
Il 10 gennaio intanto il Super Green pass diventerà obbligatorio per salire su treni, bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, mangiare nei locali all’aperto (oltre che in quelli al chiuso, come già previsto), per entrare in alberghi, andare nelle fiere, impianti sci e tanti altri luoghi.
Sono invece già scattate le nuove regole sulle quarantene: gli asintomatici che abbiano ricevuto la dose booster, abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei quattro mesi precedenti oppure siano guariti dal Covid nei quattro mesi precedenti, non devono più fare la quarantena se entrano in contatto con una persona positiva: per loro è solo prevista autosorveglianza di cinque giorni. Chi invece è vaccinato da più di quattro mesi, se asintomatico, dovrà fare una quarantena di cinque giorni, mentre non cambia nulla per i non vaccinati: la quarantena resta di 10 giorni.
Per quanto riguarda invece i contagiati, i sintomatici possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi, accompagnato da un test molecolare o antigenico negativo effettuato dopo almeno 3 giorni senza sintomi.