Molte altre regioni sono vicine alla zona arancione, come il Piemonte. Qui, le terapie intensive, al 23%, hanno già superato la soglia critica, mentre i reparti ordinari si fermano al 28%. L’incidenza arriva a 1381,68 casi. Così anche il Friuli-Venezia Giulia, con le terapie intensive al 23%, le aree mediche al 29% e l’incidenza a 1204,98 casi ogni 100mila abitanti. In Calabria, invece, a preoccupare sono i reparti ordinari, occupati al 39%, mentre le terapie intensive si fermano al 17% e l’incidenza è di 499,84 casi. La Liguria supera i parametri previsti per i reparti ordinari (37%) e per l’incidenza (1524,34 casi), mentre le terapie intensive si fermano appena sotto la soglia, al 18%. Simile la situazione in Lombardia, con le terapie intensive al 17% e l’incidenza a 1441,35 casi, ma con le aree mediche occupate al 33%. Nelle Marche le terapie intensive sono oltre la soglia, al 23%, e così anche l’incidenza (842,46), ma i reparti ordinari sono al 26%. Altri territori che superano i parametri per le terapie intensive sono la Toscana (22%), la provincia autonoma di Trento (28%), il Lazio (22%) e l’Abruzzo (20%).