Una lunga maratona il vertice sul Recovery fund. Dopo quattro giorni di riunione del Consiglio europeo si è raggiunto un accordo “forte e ambizioso. Un risultato impensabile fino a soli pochi mesi fa”. 

L’Italia porterebbe in dote 209 miliardi, di cui 82 di sussidi e 127 di prestiti. Il premier Giuseppe Conte rientra a Roma con un piatto più ricco rispetto alla proposta della Commissione europea di maggio che destinava al nostro Paese 173 miliardi (82 di aiuti e 91 di prestiti).

Prima dell’ok definitivo Conte era stato – ancora una volta – chiaro: “Stiamo offrendo una risposta europea e non possiamo scherzare più. Lo dobbiamo ai nostri cittadini colpiti dalla gravità delle conseguenze della crisi: non è tempo di tergiversare. Non permetterò mai che un singolo Paese possa avere il monopolio o la possibilità di un sistema di controllo e verifica. Spetta agli organi comunitari e su questo io non mollo e non permetterò mai che avvenga”.