Restituire all’opera d’arte l’aura che gli è stata sottratta “nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”: è questa la mission di Antonio Pallotta, architetto, artista e operatore culturale isernino. Ri-affidare allo spettatore un ruolo attivo nella fruizione è la chiave interpretativa e funzionale individuata da Pallotta, ideatore e realizzatore di opere d’arte interattive, sintesi di un processo di semplificazione che intende scardinare sovrastrutture di pensiero, stereotipi e “vizi” nella relazione a matrice creativa.

Con il suo progetto “Interarting”, Pallotta invita lo spettatore a toccare le sue creazioni, a manipolarle e modificarle per mezzo di un automatismo indotto generato da “meccanismi psicologici semplici”. “Non si tratta di provocazioni sarcastiche come quelle dadaiste – dice Pallotta – né di esacerbazioni pop. L’interazione debole è veloce, priva di sovrastrutture semantiche, esauribile e reversibile. Esiste tuttavia una certa continuità di ricerca con diverse aree di sperimentazione artistica, quali per esempio Fluxus, arte programmata ed eventualismo”.

L’artista sottolinea la differenza con le sue prime produzioni legate a questo filone, rimarcando la volontà di un distacco dalla spettacolarizzazione della quotidianità e quindi anche a forma di teatralità dello stesso gesto artistico. “Non c’è nulla oltre ciò che si vede” – afferma convintamente Pallotta, che affida all’eleganza degli equilibri geometrici la resa estetica delle sue composizioni.

Artista e spettatore diventano, così, parte di un medesimo progetto creativo che nella sua capacità rigenerativa trova conferme e propulsioni, permanendo in una “modalità debole” che diviene “tempo dell’eterno ritorno”.

Un viaggio filosofico e introspettivo, profondo e leggero al tempo stesso, frutto di un’analisi condotta con assoluto rigore di senso e pragmatica volontà nell’individuazione di meccanismi di fruizione in grado di azzerare l’apparente distanza sussistente fra spettatore e opera d’arte; un intervallo fisico, che l’artista intende assottigliare, oltre la pratica contemplativa, ma in una “lucida, consapevole e gioiosa rinuncia”.

L’aspetto ludico è, dunque, una delle componenti essenziali delle creazioni di Pallotta che affianca alla produzione artistica un costante impegno in ambito di divulgazione e promozione della cultura: dal 2013 è il presidente dell’associazione SM’ART – l’arte sm!, nonché Direttore artistico del P.A.C.I. – Premio Auditorium Città d’Isernia.

L’appuntamento con Habitus, come sempre, il martedì sera alle 21 in diretta sulla pagina Facebook di Officina dei Giornalisti.