L’ultimo week end del mese ha segnato il primo bollino rosso della stagione turistica, nonostante quasi un italiano su quattro abbia rinunciato a partire a luglio per le vacanze. Secondo l’ultima analisi Coldiretti/Ixé e riportata dal Corriere della Sera, con le ultime partenze i vacanzieri sono saliti a 13,5 milioni, ma rispetto all’anno scorso il calo è del 23%, complici le difficoltà economiche e la paura di nuovi contagi. Dei 24 milioni di persone che si muoveranno quest’estate (una persona su due non andrà in vacanza), l’86% rimarrà in Italia e solo il 4,8% andrà all’estero, contro il 26% del 2019. Perché se l’emergenza sanitaria non ha frenato del tutto il desiderio di vacanza, ha però modificato la scelta delle mete.

Si è stravolto il modo abituale di essere in vacanza, preferendo la natura, grandi spazi e senso di sicurezza. Ed è così che il Molise, premiato dal New York Times che lo colloca al 37° posto tra le 52 mete da visitare nel 2020, trova il suo momento di notorietà in una estate segnata dal covid.

Secondo il Corriere, il patrimonio paesaggistico e culturale nazionale è un forte elemento di attrazione turistica per gli stranieri, attratti dai piccoli borghi e dal turismo enogastronomico Made in Italy ma che, per effetto della pandemia, oggi sono gli stessi italiani a riscoprire. «Forzati» al turismo di prossimità, sarebbero due italiani su tre (66%) secondo Coldiretti a fare pausa nei borghi, alla ricerca del distanziamento sociale e di prodotti e tradizioni meno conosciuti. È forse questa la via italiana necessaria per affrontare la gravissima crisi che il turismo italiano sta affrontando, un modello di sviluppo che provi a interpretare i nostri principali asset in chiave contemporanea senza snaturare l’identità del Paese.