di Miriam Iacovantuono

Abbiamo imparato a convivere, anche se con ansia e paura, con il mostro invisibile che è il covid 19, ma non ci rassegneremo mai alle vittime che il virus continua a mietere. In questi giorni i numeri in Molise, anche se ballerini e che variano naturalmente in base al numero dei tamponi processati, continuano a essere preoccupanti e lo sono ancora di più quelli legati ai ricoveri e soprattutto ai decessi. Numeri che documentano il decesso di persone ancora troppo giovani e poi continuano a morire anche gli anziani. E in questi ultimi giorni sono diverse le persone che sono decedute nelle RSA dove risiedevano e altre ancora ospiti delle strutture per anziani morte nel reparto di malattia infettiva dell’ospedale Cardarelli o addirittura in un’area grigia del nosocomio.

Torna, o meglio continua, il dramma di chi vive in una struttura residenziale lontano dalla propria famiglia. Lontano dagli affetti ci si ammala e purtroppo si muore. Un doppio dramma che coinvolge quelle famiglie che attanagliate dal dolore vedono un congiunto “andare via”, senza averlo potuto salutare un’ultima volta. E’ anche questo il paradosso di una situazione ancora troppo critica e dolorosa a cui nessuno riuscirà mai a rassegnarsi. E se con l’inizio del 2021 la speranza per tutti era il ritorno a una normalità, i numeri continuano a smentire tutto questo.

Queste settimane, che sono seguite all’inizio del nuovo anno, con la somministrazione del vaccino in primis alle RSA e case di riposo covid free sono state l’inizio di un percorso in discesa per raggiungere quella luce in fondo al tunnel, ma l’aumento dei contagi e il covid che è tornato in queste strutture, anche là dove erano già in programma le vaccinazioni, sembra riportare, come in un lampo, in fondo a una strada ancora tutta in salita e che è ancora troppo difficile e faticosa da percorrere.