Il 29,3% dei ‘nativi digitali’ non è in grado di scaricare un file da una piattaforma della scuola. Il 32,8% non sa utilizzare un browser per l’attività didattica. L’11% non è capace di condividere uno schermo durante una chiamata con Zoom. Emerge dai dati della prima indagine pilota sulla povertà educativa digitale realizzata da Save The Children che ricorda, dati Istat, come il livello della povertà assoluta tra i minorenni nel 2020 abbia raggiunto il top dal 2005: in Italia sono un milione e 346 mila (13,6%), +209mila sul 2019.
Un quinto dei ragazzi (il 22%, contro il 17% delle ragazze) non è in grado di rispondere correttamente a più della metà delle domande proposte per valutare le competenze sugli strumenti digitali, né tantomeno eseguire semplici operazioni. Quasi 1 ragazzo su 3 non ha un tablet a casa e 1 su 7 neanche un pc . L’82% dichiara di non aver mai utilizzato prima della pandemia il tablet a scuola.
Dati cruciali questi, in un anno in cui i dispositivi digitali, a causa della didattica a distanza, sono diventati sempre più indispensabili per i ragazzi per seguire le lezioni a distanza. Save The Children, con il suo intervento di contrasto agli effetti del Covid-19, rilancia ora la campagna ‘Riscriviamo il futuro’. L’obiettivo è combattere la povertà educativa e digitale, con l’invito a firmare il ‘Manifesto’ scritto con i ragazzi del Movimento Giovani Sottosopra, che chiedono “di uscire dall’invisibilità e di essere al centro delle politiche di rilancio del Paese, con maggiore attenzione alla scuola e alle opportunità educative”.