Il governo oggi potrebbe stanziare circa 900 milioni per rifinanziare l’indennità per i lavoratori che restano a casa in quarantena per contatto con positivo al Covid. La misura è allo studio e dovrebbe essere inserita nel decreto per attutire l’aumento delle bollette. La misura approderà con ogni probabilità in Consiglio dei ministri. Una norma annunciata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nei giorni scorsi e che ora è pronta ad essere varata grazie al lavoro fatto dagli uffici Inps, da quelli del Ministero dell’Economia e da quelli del ministero del Lavoro.
La misura, introdotta a inizio pandemia e finanziata nel 2020 con 663 milioni, non era stata rinnovata per il 2021, salvo per i lavoratori fragili (con una copertura di 282 milioni).
Ma ora si lavora per inserire la quarantena equiparata alla malattia nel nuovo decreto, mentre sarebbe ancora in fase di valutazione il rifinanziamento del congedo al 50% per i genitori con i figli in Dad, chiesto dalla ministra per la Famiglia Elena Bonetti. Le risorse per l’indennità di quarantena, circa 900 milioni, emergerebbero dai risparmi sugli aiuti anti-Covid, in particolare dal tiraggio inferiore alle attese dei contributi a fondo perduto alle imprese, che andranno a costituire la gran parte della copertura anche per l’intervento sulle bollette che dovrebbe aggirarsi tra i 3 e i 4 miliardi.
Al momento, tutti i dipendenti che non possono lavorare in smart working, come ad esempio operai, magazzinieri e ristoratori, non hanno diritto ad alcuna indennità se devono rimanere a casa in isolamento per aver avuto contatti con positivi al coronavirus. Adesso il governo è intenzionato a tornare alle stesse modalità del 2020, con il ritorno della quarantena equiparata alla malattia e quindi pagata dall’Inps.