Arriva oggi in Consiglio dei ministri il decreto sull’allargamento delle capienze per teatri, cinema, musei, stadi e discoteche. Sulle discoteche, dopo il via libera del Comitato tecnico scientifico ad una capienza massima del 35% al chiuso e del 50% all’aperto, non c’è ancora accordo tra le forze di maggioranza. Il pacchetto di misure che entra in Cdm, valido solo per le attività in zona bianca, è quello delineato nelle ultime riunioni degli esperti e che ha come principio di fondo quello della gradualità delle riaperture, ribadito più volte dal presidente del Consiglio Mario Draghi.
Per quanto riguarda gli eventi sportivi, il Cts ha suggerito all’esecutivo di procedere a un allargamento della capienza fino ad un massimo del 75% per gli stadi all’aperto e fino a un massimo del 50% per gli impianti al chiuso. Capienza che “deve essere rispettata utilizzando tutti i settori e non solo una parte, al fine di evitare il verificarsi di assembramenti in alcune zone”. L’accesso sarà consentito solo con il Green pass e sarà sempre obbligatorio l’uso della mascherina.
Per cinema, teatri e sale da concerto, l’indicazione è per una capienza massima dell’80% al chiuso e del 100% all’aperto, sempre con Green pass e mascherina. Nessuna limitazione, invece, per i musei dove però deve essere garantita “l’organizzazione dei flussi per favorire il distanziamento interpersonale in ogni fase, con l’eccezione dei nuclei conviventi”.
Non c’è invece accordo sulle discoteche, settore chiuso ormai da più di un anno. Nella riunione di martedì il Cts ha dato il via libera ma con molti paletti: massimo 35% di capienza al chiuso e 50% all’aperto, compreso il personale dipendente, utilizzo obbligatorio dei bicchieri monouso, impianti di aereazione senza riciclo di aria, un meccanismo di registrazione dei clienti che consenta un eventuale tracciamento dei presenti, obbligo di mascherina tranne quando si balla. Il perché di queste regole lo ha spiegato il Comitato: si tratta di “attività che si configurano tra quelle che presentano i rischi più elevati per la diffusione del virus”.
“In questi mesi abbiamo sempre messo avanti il diritto alla salute”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulle discoteche al 35% di capienza. “Non dimentichiamoci dove eravamo e dove siamo ora. L’Italia mesi fa aveva un numero di limitazioni enorme, oggi possiamo permetterci una serie di aperture e possibilità che prima erano lontane. Continuiamo con gradualità in questo percorso. Non dobbiamo leggere ogni passaggio come la fotografia di un istante. E continuiamo a dire che le libertà ottenute son merito di una campagna vaccinale straordinaria”.