Il ddl Zan torna al Senato. Nessuna modifica per il disegno di legge contro i reati di omotransfobia e discriminazione. Il Partito democratico lo presenta di nuovo tale e quale a quello approvato alla Camera e affossato al Senato sei mesi fa, tra gli applausi dell’aula: un gesto che aveva scatenato polemiche. A ricordare la battaglia mai abbandonata è lo stesso leader dei dem Enrico Letta.

Durante la conferenza stampa di presentazione con i parlamentari Pd Alessandro Zan, Monica Cirinnà e Simona Malpezzi, Letta ribadisce che il nuovo passaggio del ddl Zan non rappresenta “nessun ultimatum, nessuna sfida, nessuna bandiera”. Si tratta di un modo per riproporre il tema al Parlamento con la possibilità di valutare anche modifiche, a patto di non stravolgere l’impianto di una legge che cerca di impedire i “crimini di odio”. Secondo Letta, il testo va approvato “entro la fine della legislatura o sarebbe una sconfitta. Il tema dei diritti è nel dna del Pd”. Un percorso non facile per il ddl Zan: la speranza dei promotori è convincere qualcuno tra i gruppi che avevano bloccato il provvedimento sei mesi fa tra Lega, Fdi, Iv e Forza Italia.