“Un buon servizio sanitario, accessibile a tutti: non bisogna perdere questo bene prezioso”. È il passaggio chiave dell’Angelus che Papa Francesco, l’11 luglio scorso, ha recitato dalla finestra del Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato per un intervento all’intestino. Un messaggio che non lasciava spazio ad alcuna interpretazione sulla situazione molisana e la vendita del Gemelli Molise. Parole che non hanno fermato la vendita dove in corsa, si ricorda, c’erano, tra i vari, il Gruppo San Raffaele della famiglia Angelucci – gestito sulla carta da Giampaolo ma all’atto pratico dal padre, Tonino, nonché deputato di Forza Italia e editore di Libero e Il Tempo – il gruppo lombardo Humanitas e la Pegaso. Ma come noto dallo scorso 22 luglio a spuntarla è stata la Sanstefar Molise con un’offerta di 33 milioni.

Come riportato sul quotidiano Il Fatto da Campobasso a Roma la strada è breve. Stessa sorte anche per Fatebenefratelli che dal 2014 è in concordato preventivo. “C’è il serio rischio che tra settembre o ottobre non si riescano a pagare gli stipendi”, afferma Roberto Chierchia, segretario romano della Cisl Fp. Entro il 31 ottobre va versata alle banche la rata del concordato. Gli importi – secondo quanto riportato da Il Fatto – sono top secret, all’atto dell’accesso alla procedura i debiti superavano i 270 milioni di euro. “La congregazione a capo del nosocomio ha ricevuto dal Gruppo San Donato un’offerta vincolante, il cui importo si aggira sui 200 milioni di euro”. Il San Donato fa riferimento alla famiglia Rotelli e gestisce i più importanti ospedali lombardi. Da qualche anno, la presidenza del gruppo è stata affidata all’ex vicepremier Angeli- no Alfano, con l’obiettivo dichiarato di espandersi a sud del Po. Come scritto anche dall’Espresso, l’Ordine di San Giovanni di Dio, che sovrintende il Fatebenefratelli, si affida allo Studio Legale Bonelli, che annovera come consulente anche Alfano. Situazioni dunque che assumono connotati poco chiari, ma senza ombra di dubbio con collegamenti alla politica italiana.

E in tutto questo movimento, passaggi di proprietà e capitali come si inserisce il monito di Papa Francesco? La volontà sembra essere quella di dare seguito all’indicazione di Bergoglio dello scorso 11 luglio. Ma come? L’idea, stando a quanto riferiscono fonti vicine alla Santa Sede, è commissariare per un rilancio dei nosocomi in difficoltà. Ma i tempi sono stretti, e il piano è così complesso che tutto è affidato “nelle mani di Dio”.